lunedì 18 febbraio 2008

Tech update

Musica, film, telefonate. Ma anche auto, viaggi in aereo e vacanze
Così si realizza il sogno di vivere senza spendere un euro
Clicco, scarico e non pago
Il sogno online della vita gratis di ERNESTO ASSANTE

CANNES - Clicco, scarico, non pago. Tre semplici atti che hanno portato alla crisi, in pochi anni, un'intera industria, quella discografica, che inesorabilmente ha visto calare le vendite dei cd e crescere il consumo di musica gratis attraverso la rete. Clicco, scarico e non pago. Funziona anche per il cinema, per la tv, per i giornali, per il telefono, per i videogiochi: tutto quello che nel mondo reale ha un valore, che sia un oggetto o un servizio, qualcosa che può essere venduto e comprato, quando arriva in rete e si smaterializza, perde anche il suo valore economico. E tutto diventa gratuito. Si consuma musica, si fanno telefonate, si leggono giornali, si vedono film e programmi televisivi, si gioca e non si paga.

Fino a ieri tutto questo era illegale, era pirateria. Oggi non è più così. I giornali online sono gratuiti, la telefonia via Internet è gratuita, la web tv è gratuita, stanno arrivando anche i primi film pagati interamente dalla pubblicità (il primo è "Voglio la luna", prodotto dal tour operator Hotelplan e da ieri approdato in alcune sale italiane, i biglietti, ovviamente gratuiti si possono prendere soltanto online sul sito del film).

È la tecnologia digitale ad avere liberato questa possibilità. E' l'avvento di Internet e del World Wide Web ad aver reso possibile quanto solo fino a qualche anno fa sembrava assolutamente irrealizzabile. Portare legalmente contenuti gratuiti al pubblico. Offrire legalmente servizi gratuiti. Il primo terreno dove è avvenuta la svolta è quello della musica. Una rivoluzione vera e propria perché, a differenza della vecchia "pirateria" fisica, quella che ancora oggi porta nelle nostre strade milioni di copie di dischi copiati illegalmente e venduti a pochi euro, ha portato in pochissimo tempo milioni di persone a collegarsi alla rete e a condividere la loro musica in un modo che prima, semplicemente, non era possibile. E senza pagare nulla.

Che si tratti di "furto" è evidente, copiare una canzone senza pagare i diritti d'autore significa semplicemente privare i musicisti dei frutti del loro lavoro. Ma ai frequentatori della rete il termine "furto" è sempre sembrato inappropriato. Innanzitutto perché nel "file sharing", nello scambio dei brani online, non c'è un oggetto fisico, non c'è un disco, non c'è qualcosa che materialmente passa da una mano all'altra, da una persona all'altra, nulla viene tolto a nessuno. E poi perché la copia digitale che viene creata, assolutamente identica all'originale, è frutto di un baratto, di uno scambio di brani, di files. Cosa che "moralmente" ha un'apparenza più accettabile.

Per gli "scaricatori" della musica online il loro gesto non è molto diverso da quello che fanno ogni giorno quando ascoltano la musica, gratuitamente, accendendo la radio. Non sono loro i "ladri", insomma, semmai le aziende che gestiscono le reti, che producono i software, quelli che dai milioni di download quotidiani guadagnano traffico sui loro siti e pubblicità da vendere. E' da questa ipotesi che è partita Qtrax per portare, finalmente, nella legalità decine di milioni di persone che in tutto il mondo scaricano musica utilizzando i software di "file sharing" e le reti "peer to peer", annunciando la nascita del primo servizio legale di download musicale gratuito, interamente sostenuto dalla pubblicità.

"La gente non vuole vivere nell'illegalità, la gente vuole la musica gratis", è la disarmante verità che Klepfisz, il boss della Qtrax, ha voluto sottolineare presentando la sua iniziativa. Che, però, ha annunciato troppo in fretta, essendo in realtà ancora priva del via libera definitivo da parte delle major discografiche, come hanno voluto sottolineare ieri sia la Warner, che la Universal che la Emi.

Altri servizi già offrono musica gratuitamente, facendo pagare il conto agli investitori pubblicitari. Come Jamendo, che lavora sulla base delle nuove licenze Creative Commons, come We7, un sito realizzato niente di meno che da una delle grandi star del rock, Peter Gabriel, o il sito italiano Downlovers.it.

Il mondo della rete, comunque, marcia in un'unica direzione, quella dei contenuti gratuiti. E non solo per quello che riguarda la musica. Uno degli alfieri di questa rivoluzione è Janus Friis, un giovanotto di Copenhagen che a soli 31 anni si trova ad essere miliardario e, allo stesso tempo, uno dei principali protagonisti dell'"era gratuita". Friis è l'inventore di KaZaA, uno dei più fortunati software di file sharing al mondo, ed è sempre lui ad aver creato Skype, basato sempre sul "peer to peer" ma destinato, in questo caso, a far telefonare gratuitamente gli utenti della rete. "Internet ha cambiato la mentalità della gente", dice Friis, che ora ha lanciato un nuovo sito, Joost, dove ad essere gratis sono i contenuti video.

Online tutto diventa gratuito. Così oggi attraverso Internet è possibile leggere gratuitamente i giornali di tutto il mondo, dal New York Times a Wall Street Journal, da Le Monde a El Pais, e la diffusione delle testate online cresce ogni giorno di più, assieme al numero delle persone che le legge, come conferma il successo di Repubblica.it. Gratis è anche il software, non solo quello necessario al funzionamento di base del computer ma moltissime applicazioni per ogni tipo di necessità, dalla scrittura al disegno, come si può facilmente scoprire visitando il sito Oper Source Living (osliving. com), e grandi aziende come la Microsoft si sono dovute adeguare, diffondendo gratuitamente Explorer o Windows Media.

E' gratis anche la televisione, quella di YouTube, con il suo gigantesco archivio di immagini di ogni epoca, e quella in diretta, offerta da siti come Coolstreaming, che attraverso il peer to peer consente di vedere sul computer le tv di mezzo mondo, calcio compreso. E ancora: si può telefonare gratis in tutto il pianeta con Skype, si possono vedere film corti e videoclip su siti come iFilm o film interi come su Joox. E si possono utilizzare centinaia di videogiochi, da quelli vecchi che si trovano su siti di "retrogaming" a quelli recenti che sono reperibili sui principali portali internazionali.

Quello del "gratis" è un movimento che è partito dalla rete ma si sta allargando a dismisura. E' sempre il terreno della musica quello dove si sperimentano le soluzioni più innovative, come hanno dimostrato recentemente i Radiohead e i Nine Inch Nails, distribuendo i loro nuovi album attraverso Internet a offerta libera. Ma l'offerta si allarga di giorno in giorno, anche in ambiti finora non toccati dai cambiamenti, e sono molti i gruppi di pressione che operano in questo senso, da quelli del Free Software Movement, a chi lavora nel campo del "copyleft", ovvero del cambiamento delle leggi sul copyright. "E' il diritto d'autore come fino ad oggi lo abbiamo inteso ad essere messo in discussione", ha detto il professor Lawrence Lessig, presentando al MidemNet di Cannes Creative Commons, il movimento da lui sostenuto per modificare i limiti che le norme del copyright impongono e che virtualmente mettono fuori legge milioni di utilizzatori di files audio e video del mondo: "Nessuno vuole essere un pirata - ha sottolineato Lessig - sono le regole che devono cambiare".
(29 gennaio 2008)


ricerca mp3 (esempio di come possa essere semplice scaricare mp3 ...):

martedì 25 dicembre 2007

Auguri scomodi

Carissimi, non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo.

Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
 
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali
e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
 
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.
 
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.
 
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.
 
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.
 
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
 
I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.
Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.
Che le pellicce comprate con le tredicesime di stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano.
Che i ritardi dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni corporative.
 
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora,
vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
 
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza.
                                                                                   Tonino Bello